Un salice per il pianeta
Scritto da Zaccaria, Alice e Valentino
Nessun gesto, per quanto possa essere piccolo, sarà mai inutile.
Abbiamo poco tempo a disposizione, è essenziale compiere azioni che abbiano valore e soprattutto compierle ora!
Il giorno dell’attività, alle nove del mattino ci siamo trovati con tutti i lupetti e le lupette del branco Waingunga e siamo stati chiamati a radunarci in cerchio.
In seguito, abbiamo visto arrivare Eve insieme a Wall-e, che teneva fra le sue mani robotiche un seme, dicendo di volerlo far conoscere a tutti i pianeti.

Subito dopo è iniziata la prima attività: il gioco consisteva nel lanciare lontano un seme, per poi arrivare velocemente al pianeta più vicino; tuttavia, se l’avversario riusciva a prendere il seme e a metterlo in una pentola prima che il lupo arrivasse al pianeta, allora il giocatore veniva espulso. Se invece il primo lupetto riusciva a fare il giro dei pianeti, allora la sua squadra prendeva un punto.
Alla fine del gioco, il Branco ha svolto l’attività intitolata “Bosco del Branco Waingunga”, nella quale ogni lupetto ha realizzato un albero con materiali di riciclo, che poi è stato attaccato insieme agli altri su un cartellone.
Gli alberi contenevano le nostre emozioni legate a questo periodo di pandemia: ognuno ha creato un albero di cartoncino con il tronco decorato in base alle proprie emozioni, mentre le fronde contenevano le speranze e i desideri per il futuro.

Poi è arrivato il momento di aggiungere a questi alberelli anche le “radici”: per farlo, i vecchi lupi hanno dato ai lupetti e alle lupette un foglio, un pennarello e due cordini. Sul foglio dovevamo scrivere cosa abbiamo imparato in questo ultimo anno; uno dei due cordini lo abbiamo tenuto noi, mentre l’altro lo abbiamo attaccato insieme al foglio alla base dell’alberello.
Dopo l’attività, sono arrivati tre membri del clan della sezione a bordo di un furgoncino: tra loro c’era una persona molto esperta di alberi e su come piantarli, un’altra che aveva aiutato a organizzare l’iniziativa (mamma di un lupetto del nostro branco) e il presidente della sezione.
Prima di cominciare, abbiamo letto delle frasi estratte da alcuni libri:
«Noi umani siamo completamente dipendenti dalle piante. Il cibo e l’ossigeno che consumiamo sono prodotti dal mondo vegetale. Senza quest’ultimo la vita non sarebbe possibile. Se ci pensiamo a mente fredda, è evidente che si tratta di una vera e propria dipendenza, che limita fortemente la nostra capacità di muoverci nell’ universo. Dovremmo avere una chiara consapevolezza che le piante sono il motore della vita»
Stefano Mancuso, “Plant Revolution”
«In qualità di scout, voi tutti siete i custodi dei boschi […] Per ogni albero abbattuto se ne dovrebbero piantare due.»
Baden Powell, “Scautismo per ragazzi”
In seguito, il Branco Waingunga ha piantato l’albero, un salice: si è scelto di piantare un salice perché è un simbolo di eleganza e gentilezza ed è un albero generoso, umile e che aiuta gli uomini.

Ogni lupo ha messo un pugno di terra e ha annaffiato la pianta. Dopo, tutti insieme abbiamo legato il cordino che avevamo tenuto da parte, creando un cerchio intorno all’albero.
Durante tutta la giornata, abbiamo provato diverse emozioni: un po’ di tristezza durante l’attività degli alberi di carta, perché stanchi della situazione dovuta alla pandemia, mentre per quanto riguarda il salice abbiamo sentito emozioni positive, perché gli alberi ci fanno provare sentimenti di protezione e di rinascita.
